Autore: Io...alias shikatema su EFP!
Fandom: Naruto
Trama: Non c'è una trama precisa dato che è un pò una storia sensa senso,ma vi dò una breve anticipazione.
Lui ti sta guardando. Lo senti. Lo senti mentre si muove piano e soddisfatto su di te. Ti bracca,come un cane affamato…affamato di te. Cammini lenta per il palcoscenico di legno scuro. Il suono dei tuoi passi riecheggia per la sala,mentre centinaia di uomini annoiati per le proprie mogli,ti guardano, ti desiderano…ti sognano. Ma tu sai che in quella foresta di sguardi solamente uno,riesce a farti vacillare dai tuoi tacchi rossi. Lui ti fa sentire vittima della tua lussuria,lui sa di averti in pugno. Quando e dove vuole. Lui può tutto su di te.
Raiting: Tendenzialmente Rosso
Note: ... l'ho scritta per Emmah
Storia: Lui ti sta guardando. Lo senti. Lo senti mentre si muove piano e soddisfatto su di te. Ti bracca,come un cane affamato…affamato di te. Cammini lenta per il palcoscenico di legno scuro. Il suono dei tuoi passi riecheggia per la sala,mentre centinaia di uomini annoiati per le proprie mogli,ti guardano, ti desiderano…ti sognano. Ma tu sai che in quella foresta di sguardi solamente uno,riesce a farti vacillare dai tuoi tacchi rossi. Lui ti fa sentire vittima della tua lussuria,lui sa di averti in pugno. Quando e dove vuole. Lui può tutto su di te.
Senti la voce del direttore del locale che urla il tuo nome alla folla. Senti i riflettori che si puntano su di te. Ti fermi e alle note di quel tango,balli. Balli per cercare una via di fuga da quella gabbia di sguardi che lui ti ha costruito attorno. Scivoli piano in ginocchio davanti al suo tavolo. Le luci si fermano e la musica assordante si riduce ad un misero violino. Un violino che adesso riflette il tuo animo. Sei spaventata e attratta da quegli occhi che ti fissano distaccati e divertiti,mentre ti rialzi da quel baratro scuro di legno. Batti le mani sottili sul vestito di un rosso brillante. Ti avvicini a lui con passo deciso, finta ammaliatrice di un serpente che ti ha già fra le sue spire. Senti il sudore scorrerti sulla schiena nuda,mentre lui ti afferra per i fianchi e ti costringe ad un contatto più intimo. La voce del direttore ti riporta al tuo mondo,mentre il violino tace nella sua costretta sofferenza musicale. Ti liberi di quel contatto e con passo deciso attraversi nuovamente la sala. Ti fai largo con sguardo sprezzante fra diamanti e rubini,che ti vengono addosso dalle mani di anziani uomini boriosi. Scacci via le tende di velluto rosso del palcoscenico e scompari come un fantasma dietro ad un oscuro silenzio anonimo,spaventata per il tuo prossimo futuro. Senti James,il direttore, che incita la folla ad applaudirti ad osannarti, consapevole che per quella notte,la sua Roxanne sarà solamente di un uomo. Corri per le scale,cercando un po’ d’aria al piano superiore. Senti dei gemiti per le scale e vedi delle figure che si abbracciano convulsamente. Non ti importa non adesso,non questa sera. Apri la porta della tua camera infondo al corridoio,inaccessibile alla plebaglia vogliosa. Ti lasci accarezzare il volto dalla brezza fresca che attraversa Parigi e ti lasci cadere sul tuo letto dorato avvolta da inebrianti profumi d’oriente. Chiudi gli occhi cercando un po’ di silenzio e senti la voce di Naruto. Di nuovo sotto la tua terrazza,di nuovo con quella canzone,di nuovo con il cuore in mano,per te.
Roxanne!
tu non devi avere niente a che fare
con quella luce rossa!
tu non devi indossare quel vestito stanotte!
tu non devi avere niente a che fare
con quella luce rossa!
tu non devi indossare quel vestito stanotte!
Roxanne!
Roxanne!Riapri gli occhi improvvisamente. La voce del violino si è strozzata improvvisamente lasciando ora che i passi dell’uomo appena entrato nella tua stanza, ti accompagnino per questa notte. Appoggi le mani candide sulle lenzuola di seta bianca, ti raddrizzi scostandoti con un gesto stizzito una ciocca rosea dal viso. Ti togli le scarpe rosse che fino ad ora sono rimaste ai tuoi piedi e corri verso la terrazza. Un elefante dorato illumina la cima della terrazza da cui poi svettano le pale illuminate del Mulino. Rosse. Come le tue scarpe e la luce che Naruto ti invoca di non seguire. Ma tu ormai hai deciso,non puoi più tornare indietro. Osservi la città più romantica del mondo,mentre il serpente ti attira fra le sue spire. Senti le sue mani accarezzarti le gambe morbide,curate da schiume profumate e delicate. Lui ti solleva il vestito,accarezzandoti senza fretta. Quella notte è sua,proprio come quella città. Non ha tempo per essere gentile o romantico con te,lui ti vuole, quello è ciò che conta. La voce di Naruto si fa sempre più flebile ed i tuoi respiri sempre più ravvicinati,affaticati, desiderosi. Si ferma improvvisamente e muove qualche passo verso il bordo della terrazza. Lo vedi illuminarsi sotto le luci del Mulino rosso. Nel suo smoking nero e con quegli occhi. Scruta indifferente la figura di Naruto che ti urla amore dall’entrata del locale. Il violino riprende il suo canto straziante e tu cerchi una via di fuga. Non puoi farti male,non di nuovo, non con lui. Sai che quando un serpente morde il veleno deve agire o rimarrà per sempre dentro di te. Sasuke non ti aveva liberata da quel veleno e continua divertito a somministrartelo,ogni singola notte da lui voluta diventava per te insostenibile. Cerchi ossigeno, brezza, e ti rifugi nel luogo più alto della terrazza. La figura possente dell’elefante dorato si staglia alle tue spalle mentre tu crolli su quel letto improvvisato,che non è altro che un misero divano di velluto, messo lì per farti felice. Giochi con le frange del tuo vestito,mentre i suoi passi si fanno sempre più vicini, decisi. E poi lo vedi. Dinnanzi a te,divertito e con quel suo ghigno malizioso. Si siede accanto a te in silenzio. Tu ti alzi improvvisamente colta da un fremito, la voce del violino tace… questa volta…per tutta la notte. Ti inginocchi dinnanzi a lui e appoggi la testolina sulle sue gambe,lui ti sfiora con le sue mani calme e decise e ti rialza. Ti fa sedere su di lui e di accarezza nuovamente la schiena,proprio come aveva fatto nella sala rossa pochi minuti prima. Ti bacia appena accanto alle labbra e tu senti di bruciare. Il veleno entra in circolo proprio come lui fa in te con le sue mani. Urli disperata cercando nuovamente aria,ma non hai la possibilità di fuggire questa volta. Lui ti libera divertito e tu cadi curva sulle sue spalle. Ti risollevi stizzita e decisa indugi sul tessuto scuro dei suoi pantaloni,sbottoni lentamente. Le dita ti tremano. Hai paura. Lui si avvicina al tuo volto, senti il suo profumo adagiarsi su di te e te ne inebri, le sue mani si poggiano sul tuo volto e ti convincono ad andare avanti. Adagi le tue labbra su di lui,mentre il tuo vestito rosso scivola sul tuo corpo come pioggia su di un vetro. Il veleno è dentro di te non puoi liberartene,non puoi fuggire sei sua e lo sarai sempre. Ti stende lentamente sul divanetto rosso e ti sussurra qualcosa all’orecchio. Ti senti umiliata ed usata,ma al contempo sai di averne bisogno.
- Stai tremando Sakura?!
E poi nuovamente quella sensazione. La voce tirata del violino e lui che si muove lento e divertito in te. La musica non può terminare,deve prima avere il suo culmine. La storia non può finire. Sarebbe banale ed infantile. Ma la tua vita non è banale,non è infantile. Il violino ricomincia la sua corsa fra le note,alti e bassi che compensano al tuo appagamento ed al suo in questo momento. Senti i suoi sospiri sulla tua pelle, le sue mani aggrapparsi a te e trattenerti come legata ad una corda. Urli all’apice della tua vergogna e del tuo desiderio. Il violino smette di suonare e la brezza ti accarezza il corpo nudo e sudato. E poi… ricomincia. Una corsa incessante che ti fa contare una per una le stelle che i trovano sul tuo capo. La vista ti si annebbia continuando ad osservare quelle luci rosse susseguirsi su di te. Sasuke incessante continua con la sua pratica divertita. Un dottore malevolo che ti inietta veleno appagato dal contatto della siringa sulla tua pelle. Sorride mentre tu urli e ansimi fra le sue braccia. Si ferma.
Le luci di Parigi si sono spente da un pezzo,ma le pale rosse del Mulino Rosso continuano ad illuminare quel quartiere peccaminoso su cui si affaccia la tua finestra. Il mulino ha smesso di suonare la sua agonia e ora ti ritrovi sdraiata su di un divanetto rosso bagnato dalla rugiada del mattino, o forse non è rugiada. Scosti nuovamente stizzita una ciocca rosea dal tuo volto stanco. Ritorni in stanza spaventata. Il tuo cuore batte ancora,ma non allo stesso modo. Sei sopravvissuta nuovamente al veleno. Adagi sul corpo candido una leggerissima vestaglia rossa. Quel colore ti perseguita, continui gemiti nelle camere accanto. Sai che non sono i clienti, ma i tuoi colleghi,stanchi di contatti insensati e freddi con gente che non conoscono. Vaghi per il corridoio buio e poi di nuovo la luce. I riflettori si puntano nuovamente su di te e senti la voce di Naruto chiamarti dall’entrata del locale. È di nuovo lì,ma non è solo. Il tuo cuore riprende la corsa frettolosa che ti ha cullata per tutta la notte. Il vero suono di un violino si fa sentire alle tue spalle e quegli occhi. Proprio fuori dal locale,accanto a quelli azzurri e puri di Naruto. Sasuke è lì,ti guarda,divertito. Il violino si ferma e le pale rosse anche. Il veleno ha smesso di andare in circolo,la tua sofferenza è finita. Ti accasci a terra stanca…
La tua sofferenza è finita…forse….
